EMA LAMBERTINI INCONTRA IIS MALPIGHI (S.G.in P.) …ed è subito amore

Il giorno  14 Maggio 2019, l’IIS Malpighi (sede S. Giovanni in P.), ha ospitato il campione di scherma in carrozzina Emanuele Lambertini.
Ema , che si auto definisce “il ragazzo che è nato due volte”, nasce con una rarissima malformazione vascolare alla gamba destra che ha comportato, all’età di  8 anni, l’amputazione della gamba. E proprio grazie a questa  amputazione c’è stata una rinascita perché prima di allora la malattia non gli aveva consentito di vivere un quotidiano normale.  Ma sin da piccolissimo  ha sempre dimostrato di avere una forza interiore  eccezionale grazie alla quale è riuscito a superare tutto il calvario della malattia, l’amputazione ed, in seguito, a diventare un campione nella sua disciplina sportiva: la scherma.
Oltre ad essere stato più volte campione in gare individuali, fa parte della nazionale paralimpica, ha già partecipato alle paralimpiadi di Rio 2016. Ora si sta preparando per quelle di Tokio 2020.
Non solo, ma sta frequentando Ingegneria dell’automazione a Bologna ed è un notevole pianista.
Insomma: è una persona decisamente entusiasta della vita.
I suoi motti? “Una vita di gloria vale un momento di dolore”. 
“Solo chi non ha paura vive per sempre.

Da alcuni anni Ema ha iniziato ad incontrare bambini e ragazzi all’interno delle scuole di ogni ordine e grado. Con grande leggerezza, intensità e passione parla della sua esperienza di vita, di che cosa significhi essere considerato disabile, “handicappato”:

“Purtroppo ci sono delle persone che  ancora ci definiscono handicappati, poverini, oppure ci isolano e pensano che siamo sfigati. Alcuni, se vedono una persona in carrozzina o amputata, si girano dall’altra parte. Se voglio che non ci siano più persone che hanno simili atteggiamenti o che fanno questi generi di commenti, devo io, in prima persona, fare qualcosa. Non posso rimanere seduto a lamentarmi. Questo è il motivo per cui vado nelle scuole: voglio far capire a bambini e ragazzi che non abbiamo niente di diverso e che anzi, a volte, riusciamo a fare anche qualcosa in più rispetto agli altri.
Non è colpa nostra se viviamo una situazione particolare causata da una malattia, ma diventa colpa nostra se non facciamo niente per cambiare il modo di pensare di alcune persone. “

Riporta quanto sia importante per superare le difficoltà, il sostegno della famiglia in primis e degli amici:

“ Quando si affrontano le difficoltà insieme, si diventa invincibili; se non avessi avuto tutto una serie di persone che mi hanno sostenuto, oggi non sarei qui. I miei genitori, per otto anni, quindi non per alcuni giorni un mese, un anno, ma per otto anni, non hanno mai smesso di sperare e di lottare per me. Quando parlo ai bambini chiedo loro se piacciono i supereroi: mi rispondono sempre di si perché  hanno dei super poteri e aiutano quando si è in difficoltà. No si sa chi siano, ma accorrono sempre in aiuto e lo fanno gratis. Ecco i genitori sono supereroi, ci sono sempre: ma noi spesso non ci rendiamo conto che sono sempre li per sostenerci ed aiutarci. Sono dei super eroi in incognito”

Inneggia al sacrificio e alla determinazione che portano al raggiungimento degli obiettivi. Ci  tiene a far capire  ai ragazzi che è importante mettere tutte le energie  che si hanno, per costruire qualcosa che possa rimanere nel tempo, anche quando la persona non ci sarà più.
Suggerisce con forza di mettere da parte tutte le insicurezze legate al proprio aspetto fisico perché  quello che sembra un difetto, una fragilità, è in realtà ciò che ci caratterizza e diventa un punto di forza.

Questi concetti  vengono detti con una tale passione che i ragazzi rimangono incollati per un’ora e mezza, scrosciano applausi spontanei, vengono rivolte domande : Ema più volte ribadisce di essere disponibile a rispondere ad ogni genere di curiosità perché non esistono domande stupide o imbarazzanti.
Concluso l’incontro tutti lo circondano, chiedono di far  foto : insomma è un trionfo.
Grazie di cuore Ema ! Grazie perché ci hai fatto ridere, ci hai fatto commuovere ma soprattutto ci hai fatto riflettere.

Inutile dire che nelle prossime sfide avrai il tifo di tutto il Malpighi!