Quando un’attività didattica fa emergere sensibilità nascoste

In una classe in cui lavoro come educatrice, in questi giorni sono stati presentati dei video realizzati da studenti di una 1^ Istituto Tecnico.
I video erano frutto di un lavoro individuale assegnato come compito a casa, da parte della Docente che insegna Geografia e che, in questo periodo, sta affrontando in classe il tema dell’immigrazione.
La consegna è stata la seguente: “Immaginando di essere un profugo, manda un messaggio ad un  parente o ad un amico che vive in Italia per spiegare la situazione che stai vivendo”.
Tenendo conto che la classe è stata sin dall’inizio dell’anno scolastico molto complessa e difficile, posso dire che i ragazzi, in questo caso, si sono dimostrati coinvolti e hanno consegnato tutti lavori molto apprezzabili. In particolare si è distinto un video del quale per correttezza  segnalo  che immagini e musiche sono state scaricate dal web. Il suo messaggio, attraverso l’assemblaggio di parole, immagini e sottofondo musicale è  risultato decisamente intenso ed efficace. Un messaggio che arriva dritto al cuore tanto che ha commosso non solo la docente e la sottoscritta, ma anche i ragazzi. Ci tengo davvero tanto a condividerlo e approfitto ancora una volta per fare i complimenti a Roberto, lo studente che ha realizzato il video.