“FU STELLA”…Non brillo tra gli astri ma sopra un cappotto

“FU STELLA” di Matteo Corradini e Vittoria Facchini (Lapis Editore)

fu stella copertina

Una stella, prima di svanire nell’alba, desidera narrare le storie di dieci persone: un bambino, un rabbino, una professoressa,  un libraio, un povero, un vecchio, un inconsapevole, un matto, una violinista, una bambina.
Un filo rosso li lega, una stella a sei punte che ha tolto loro sogni, desideri, dignita’,vita.
Stella racconta:

“Ho visto la guerra come un temporale,
ho visto anche il bene schiacciato dal male.
E’ già tanto tempo ma a me sembra ieri
che con la stellina non eri più niente…

Contiamo le punte: non cinque ma sei.
Sapete perchè? Perchè erano ebrei…

A giacche e maglioni mi avevan cucita
son stata la loro prima ferita.

Non brillo tra gli astri ma sopra un cappotto
che proprio non riesce a scaldare il dolore…”

“Giocavo alla guerra e al nascondino
giocavo alle biglie e a fare la ruota
lo vedi anche tu, son solo un bambino
ma nella mia classe una seggiola è vuota…”

illustrazione 8

“FU STELLA” è un libro che evidenzia fortissimamente  l’importanza del mantenere viva la memoria, e lo fa attraverso parole in rima struggenti e illustrazioni potenti che alternano stralci di vita quotidiana serena e i drammatici momenti del rastrellamento e della morte.
I colori utilizzati con forti contrasti, le espressioni dei volti di bambini e adulti, raccontano in modo veramente efficace la gioia, la pienezza della loro vita e, successivamente, lo smarrimento, la paura, la consapevolezza della loro drammatica fine e la crudelta’ con la quale questa fine è arrivata.

illustrazione 16

Ogni pagina è bucata, marchiata dalla stella. D’altro canto la FUSTELLA è uno strumento che permette di eseguire un taglio preciso su un foglio e qui, con un gioco di parole, FUSTELLA, “FU STELLA”, ha colpito, come un proiettile, la vita di dieci persone che hanno il compito di rappresentarne milioni.

 Il libro conclude con un raggio di sole, una speranza, assegna un compito: “LA SOLA SPERANZA DI TUTTA LA STORIA E’ PERDERE IL CONTO MA NON LA MEMORIA…”