“LA BUCA” e il Diritto al Gioco e alla Selvatichezza

Poco tempo fa ho partecipato a: “Webinar Frangimondi- Il Diritto a esplorare e giocare il mondo” promosso dal Centro Zaffiria. Di seguito lascio il link del webinar (se avete un’oretta di tempo lo consiglio caldamente)
https://www.youtube.com/watch?v=eouDzCvvTsk&ab_channel=CentroZaffiria  e il link del Centro Zaffiria https://www.zaffiria.it
Ebbene durante l’incontro sono state fatte riflessioni sull’esplorazione e sul gioco dei bambini veramente interessanti e al contempo pruriginose, provocatorie per noi adulti perchè ci inducono a mettere in discussione schemi mentali, approcci nei confronti delle tematiche proposte. 
In questo spazio mi soffermerò sul gioco. Riporto una riflessione:

“I parchi gioco odierni o i luoghi che gli adulti pensano possano essere mondo per i bambini, in realtà sono organizzati non su una struttura di mondo, ma su una struttura progettata in modo che siano esenti il pericolo, il rischio.
Ma in questo sembrano essere riserve indiane, cioè spazi chiusi, delimitati, non permeabili rispetto a quello che è il mondo della vita quotidiana.
In realtà l’idea di gioco e di spazio che l’infanzia ha diritto di prendersi nel nostro mondo, dovrebbe andare al di là di questi parchi preordinati come luoghi recintati e protetti. 
Facciamo l’esempio dello scivolo: gli adulti in tanti diversi contesti, pongono delle regole sulle modalità di uso dello scivolo. Ma non può anche esserci un regolamento dello scivolo. Gli scivoli già sono protetti, sono di plastica, il punto su cui si atterra è gommoso. Almeno che i bambini possano scivolare come vogliono.
E’ necessario che l’infanzia sia liberata da un’idea di protezione e che il gioco possa essere occasione di “FARE ESPERIENZA”.

A questo punto dell’incontro vengono presentati degli albi fra cui “LA BUCA” di Emma Adbåge (Camelozampa).   

Il messaggio è molto chiaro e forte :
“Nel cortile della nostra scuola c’è una buca. Noi la chiamiamo la Buca.

La Buca esiste perchè tanto tempo fa qualcuno ha tolto una gran quantità di ghiaia in quel punto. Adesso nella Buca crescono arbusti, cespugli e ceppi e ci si può giocare. E’ piena di salite e discese, di rami, sassi, e in un punto c’è del fango giallo che non finisce mai! Una volta Vibeke ha provato a scavare per tutto l’intervallo ma, il fango non finiva proprio mai!

Il mio posto preferito di tutta la Buca è la Grande Radice. Lì si può giocare a qualsiasi cosa: a mamma orsa, a capanna, a nascondersi, al negozio…a tutto!

I grandi odiano la Buca. Dicono che non ci dobbiamo giocare, perchè si può morire. “O come minimo cadere e farsi male”
“Una volta io sono caduta e mi sono fatta male” dico io. “Però non ero nella Buca, ma ero nella stanza dei cuscini e Hannes ha fatto un salto dalla spalliera ed è atterrato su di me invece che sul tappetone”.

“Appena suona la campanella corriamo tutti alla Buca. Non bisogna neanche giocare per forza allo stesso gioco, tanto c’è spazio per tutti. … I grandi stanno sul bordo con il muso lungo. “Perchè non giocate a calcio o non andate sull’altalena?”…E’ semplice a noi basta la Buca.

 

 

 

Un giorno ci inventiamo un percorso. Costruiamo ostacoli da superare passandoci sopra o sotto o attraverso. Il penultimo è un tronco su cui camminare in equilibrio e poi c’è una salita e le salite sono facilissime.

Dopo dodici giorni di percorso a ostacoli, nessuno si è ancora fatto male. Dopo la merenda, però, quando stiamo per tornare  alla Buca, Vibeke inciampa nelle stringhe delle scarpe. Non fa in tempo a mettere le mani e cade di faccia, dritta sul naso.

“Cosa vi avevo detto? ” dice Eva (la maestra) dopo aver incerottato Vibeke.
Poi decide che è vietato giocare dentro la Buca. 

“MA PERCHE’E’E’?” strilliamo, fuori di noi dalla rabbia.
Ma Eva risponde solo “PERCHE’ SI!”. “Da ora in poi solo altalene e campana all’intervallo” dice.
Per tutta la settimana ce ne stiamo seduti sulle altalene a cigolare. Non si può andare in piedi, non si può saltare giù dall’altalena in movimento, non si può farla girare su se stessa e non si può andare forte…

Dopo un pò torniamo alla Buca. Però restiamo sul bordo. Scaviamo, facciamo gli equilibristi, giochicchiamo con le foglie oppure stiamo lì seduti a far dondolare le gambe.  Ovviamente i grandi fanno il muso…e il lunedi non c’è più nessuna Buca. 

Come finirà?…
Sicuramente noi adulti dobbiamo un pò meditare.