La Lingua dei Segni italiana, consente di comunicare con le persone sorde, ma non solo…

Sono sempre stata fortemente affascinata dalla lingua che utilizzano le persone sorde per comunicare  e così, l’ anno scorso, mi sono iscritta  al corso LIS (Lingua dei segni italiana) 1° livello, presso l’Ente Nazionale Sordi (Bologna). Wow, che esperienza meravigliosa!
Attraverso la nostra docente sorda, Laura di Gioia,una persona estremamente appassionata e preparata, noi studenti siamo entrati in contatto non solo con una lingua ma con una comunità che ha una propria cultura e un’identità ben definita”.
Per nove mesi le nostre mani, le mie mani hanno imparato a comunicare ed è, vi assicuro, un qualcosa di molto emozionante.
Devo dire che all’inizio si è molto disorientati e ci si può scoraggiare in quanto la Lingua dei Segni è davvero complessa.  “La Lingua (e non linguaggio) dei Segni (e non gesti), è una lingua vera con una struttura grammaticale e sintassi proprie. La grammatica della LIS è costituita da relazioni spaziali, da verbi direzionali, da espressioni facciali , dalla postura del corpo, dai movimenti degli occhi, del capo, delle spalle e dalla posizione delle mani.
In LIS il corpo è una funzione grammaticale.”

Pertanto è richiesto un grosso lavoro dal punto di vista del movimento, dell’espressione del corpo e in particolare del viso. Occorre inoltre lavorare tanto sull’attenzione visiva.
Insomma , inizialmente per me è stato stravolgente ma la soddisfazione, a fine corso, di riuscire a sostenere brevi dialoghi con persone sorde, è stata enorme ed impagabile.
La LIS è una lingua ricchissima che presenta mille sfumature e che forse, ancor più di una lingua parlata, consente di esprimere emozioni.

Ma al di là della mia esperienza personale ho deciso di parlare della LIS,  per incuriosire e stimolare altre persone ad avvicinarsi a questa lingua, soprattutto le persone che come me, lavorano nell’ambito del sostegno scolastico.
La LIS, oltre che consentire la  comunicazione con studenti sordi, può essere utilizzata anche con alunni che hanno patologie caratterizzate dall’ impossibilità di vocalizzare e di verbalizzare.
Un educatore che ho conosciuto, ha cominciato ad utilizzare la LIS  con un bambino autistico, ottenendo, in campo comunicativo, risultati più che soddisfacenti.

Ma per avere indicazioni più precise a questo riguardo, lascio un link molto interessante.   https://www.ilpost.it/2018/04/03/lingua-dei-segni-non-solo-per-persone-sorde/

Se qualche insegnante volesse, anche solo per curiosità, condividere con i propri alunni la visione di una storia letta con la presenza  dell’interprete LIS, lascio questo indirizzo:  

Spero di spargere qualche seme…