Laboratorio scolastico che ha avuto l’intento di far comprendere l’importanza e la potenza di un gruppo coeso.
Scheda tecnica
Il percorso intende sviluppare le seguenti competenze:
- Capacità di collaborare all’interno di un gruppo sentendosi veramente parte di esso;
- Capacità di individuare le diversità/caratteristiche che ognuno di noi ha e che ci rendono unici;
- capacità di accogliere le diversità attraverso i valori del rispetto e della tolleranza;
- scambio costruttivo di esperienze;
- capacità di creare un clima accogliente in cui tutti si sentano a proprio agio;
- consapevolezza che il lavoro di ogni componente il gruppo è importante per la buona riuscita del lavoro dell’intero gruppo. Non affrontare con impegno significa compromettere il buon esito del lavoro di tutto il gruppo;
- sperimentazione delle molteplici possibilità espressive del corpo, della voce e di linguaggi alternativi.
Modalità di svolgimento
1° INCONTRO: apertura del percorso con la lettura di una breve storia “Le ragnatele di Nicola”(tratta da “Una storia in ogni cosa” di Stefano Bordiglioni). Il racconto sarà spunto per confronti e riflessioni.
2° INCONTRO: alla classe viene proposto il gioco della ragnatela il cui scopo è quello di far sentire il senso di unione. Il gioco sarà seguito dal cerchio delle emozioni per condividere le sensazioni provate.
3° INCONTRO: visione del cortometraggio: “Solo bianco e nero?…Forse no”. Dopo la visione, viene proposto un confronto sul tema della diversità; scopo del confronto è fare emergere le diversità di ogni membro del gruppo-classe.
4° INCONTRO: creazione di un cartellone riassuntivo con tutti i concetti, parole chiave, caratteristiche individuali e di gruppo, emerse durante i confronti/ riflessioni dei precedenti incontri.
5° INCONTRO: con strumenti a percussione e voce, i ragazzi giocano con le parole che richiamano il concetto di gruppo.
Le attività pensate possono subire variazioni in itinere a seconda della risposta, delle idee e degli spunti che arrivano dai ragazzi, in modo da renderli davvero protagonisti del loro percorso.
Durante il laboratorio sono previste delle riprese audio/video da parte di professionisti , quindi i ragazzi hanno modo di ampliare le loro conoscenze in fatto di linguaggi espressivi alternativi.
Le riprese servono per realizzare una video antologico dei momenti più significativi del percorso.
Percorso di Cristina Bonazzi
Perché è nato il percorso
Questo percorso è stato progettato per stemperare la tensione che da tanto tempo regnava all’interno di un gruppo – classe.
La classe era una quinta (scuola Primaria) e il clima disagevole era causato da difficoltà di tipo relazionali.
Le insegnanti di classe si erano molto adoperate per la soluzione del problema ed avevano deciso di investire tempo ed energie per riuscire a portare un clima sereno nel gruppo.
In particolare l’insegnante di italiano si è data disponibile, ad ospitare nelle sue ore, un percorso alternativo che potesse aiutare a ritrovare un clima sereno.
“Il viaggio” è iniziato i primi di marzo, quindi a pochi mesi non solo dalla fine dell’anno scolastico…ma dell’intero ciclo -visto che si trattava di una quinta.
Si potrebbe pensare che fosse inutile e sciocco, ormai “i giochi erano fatti”.
Invece non è mai troppo tardi!
Partenza
“Tracce …di gruppo” è stato un percorso che ha avuto l’intento di far capire l’importanza e la potenza che può avere un gruppo coeso.
Alcuni assaggi di ciò che è emerso durante il viaggio
Commenti dopo l’ascolto della storia “Le ragnatele di Nicola”
Se non sei accettato puoi cambiare modo di essere e cambiare così anche l’opinione dei tuoi compagni.
Quando non sei accettato dal gruppo devi capire cosa cambiare.
Non siamo accettati dal gruppo perche?
- Perché siamo sciocchi, perché siamo un pericolo
- Non è facile cambiare se sei fatto così, però ci devi almeno provare.
- Non è facile lasciare il gruppo anche se capisci che c’è qualcosa che non va, perché pensi ai momenti belli che hai passato, perché lì c’è tutta la tua vita.
- Se una persona del nostro gruppo fa qualcosa che non va dobbiamo aiutarlo!
- Ma se il gruppo ci prova tanto e la persona fa sempre di testa sua? Il gruppo si può stancare e decide di isolare la persona.
- Se la persona non cambia atteggiamento e se il gruppo non riesce a cambiare la persona, è un fallimento per persona e gruppo. La persona perde il gruppo e il gruppo la persona.
- Il gruppo si deve sforzare più del singolo, perché è formato da tante persone: ha più forza, ci si può unire.
- Il gruppo si deve impegnare ma anche la persona.
Il 50% la persona, il 50 % il gruppo. - Il gioco della ragnatela
Dopo il gioco della ragnatela viene chiesto ai bambini di esprimere l’emozione che hanno provato durante l’esperienza, sintetizzandola in una parola. Hanno detto:
- Allegria
- amicizia
- gioia
- simpatia
- felicità
- unione eravamo tutti nella ragnatela
- armonia
- relax in compagnia
- gioco
- divertimento
- condivisione
- insieme
- collaborazione
- pace
- non abbiamo mai litigato
- fantastico
- sensazione unica
- è stata una delle poche volte che non abbiamo litigato.
Altre riflessioni sempre scaturite dopo il gioco della ragnatela
In alcuni momenti ho provato anche tristezza, perché il gioco mi ha fatto pensare che certe volte litighiamo per cavolate. Dovremmo cercare di far parlare gli altri e capire cosa non va.
Dobbiamo cercare di farci andare bene anche le cose che dicono gli altri.
Bisognerebbe cercare di fare uno sforzo per accettare la cosa che dice un altro.
Durante il gioco c’è stata confusione e poi discussione.
In un gruppo numeroso può sempre andare tutto bene senza litigi?
Anche quando ci si vuole bene si litiga.
Certe volte litighiamo e diciamo delle cose che non vorremmo dire, le diciamo perché siamo arrabbiati e allora si dice tutto quello che passa per la mente, anche se sono brutte.
Quando si dicono cose spiacevoli l’altro può pensare che sia veramente così, che l’altra persona le dice perché le pensa. Ci rimane male, poi è difficile scusarsi, è difficile spiegare che non pensavi quelle cose.
Ora guardiamo la ragnatela, che cosa vi viene in mente?
Ci sono tanti colori.
Come tanti bambini.
Una ragnatela è formata da tanti fili come un gruppo è formato da tante persone.
Bambini tutti diversi
Con caratteri diversi
Con gusti musicali diversi
Con idee diverse
Dobbiamo accettare una persona per quello che è
Dobbiamo rimanere come siamo.
Durante un incontro è stata data ad ogni bambino/a questa traccia per mettere in evidenza le diversità di ognuno di loro
- NOME
- COSA MI PIACE
- COSA NON MI PIACE
- COLORE PREFERITO
- CIBO PREFERITO
- DOVE MI SENTO FORTE E POSSO AIUTARE
- DOVE MI SENTO DEBOLE
- UNA MIA PAURA E’
- COSA VOGLIO FARE DA GRANDE
E’ stata poi fatta la lettura in cerchio di quanto hanno scritto, però ognuno di loro ha letto il foglio di un compagno e non il proprio.
Poi in un cartellone sono stati raccolti tutti i punti di forza.
Viene commentato il cartellone in cui sono state scritte le singole forze come addendi di un’addizione.
Domanda rivolta alla classe: “Ognuno di voi da solo ha tutte queste forze?”
- Il gruppo è molto più potente rispetto ad ognuno preso singolarmente
- Ognuno può trovare dentro al gruppo una forza che non ha e può trovare un aiuto.
- Insieme, unendo le forze, si possono vincere delle sfide.
- Insieme ci si può completare.
- Ci si può aiutare.
- A seconda delle nostre diversità possiamo compensarci.
- Se devi affrontare una cosa e da solo non ci riesci, sai che hai dei membri del tuo gruppo che ti aiutano, così magari riesci ad affrontare la cosa.
- Se ti senti giù o non sai fare una cosa sai che c’è il gruppo che ti può aiutare.
- Il gruppo protegge dalle cadute.
- Il gruppo è come uno rete: dà aiuto, sostiene, protegge dalle cadute.
- Se io cado c’è la rete, il gruppo che salva dalle difficoltà personali.
- I fili della rete rappresentano i membri del gruppo
Osservazioni
Durante il percorso tutti si sono dovuti mettere in gioco.
Quando ci si metteva per terra in cerchio per dibattere, confrontarsi, e c’era qualcuno che per motivi di litigi si posizionava al di fuori del cerchio, veniva invitato con fermezza a riprendere posto nel cerchio ed essere un elemento attivo del gruppo.
Devo dire che ha sempre funzionato. In particolare ha funzionato la la voglia, forse inconsapevole, di essere parte di un qualcosa di più grande.
Devo dire che tutto è fluito in modo sereno, con equilibrio, armonia… soprattutto non si percepivano più spaccature all’interno della classe .
Col trascorrere del tempo ci sono stati evidenti miglioramenti, riscontrati non solo da me durante il laboratorio, ma anche dalle insegnanti durante la quotidiana “vita scolastica”.
Penso che tutte le riflessioni e i dibattiti siano stati uno stimolo ad essere più accoglienti e attenti alle necessità e alle fragilità “degli altri”; mentre i giochi, la sperimentazione degli strumenti musicali, il murales di classe…e tanto altro ancora, hanno creato l’occasione per condividere momenti piacevoli e rilassanti durante i quali conoscere aspetti nuovi e diversi dei vari compagni.
Strada facendo la 5^ A è arrivata alla realizzazione di un corto
Dopo i primi incontri è nato un rap il cui testo è stato realizzato utilizzando le sensazioni provate dai ragazzi durante il gioco della ragnatela.
Questo è il testo:
Gruppo
Allegria
Gioia
Simpatia
Felicità
Unione
Armonia
Relax in compagnia
Gioco
Gruppo
Gruppo è divertimento ,ti accoglie ogni momento
Anche se a volte sei proprio un gran tormento
Gruppo
Gruppo è condivisione
Unione
Insieme
Collaborazione
Gruppo
Gruppo è diversità che porta discussione
Rabbia
Lite
Mani
Fermi tutti serve una spiegazione
Pace
Gruppo
Allegria
Gioia
Simpatia
Felicità
Unione
Armonia
Relax in compagnia
Gioco
Gruppo
Rete che mi salva se mi butto
Aiuto Gruppo!!!
In seguito il video pensato semplicemente per creare un’ antologia dei vari momenti di questo percorso, è diventato qualcosa di più. In itinere i ragazzi hanno pensato di creare un filmato sul concetto di gruppo attraverso una serie di suggestioni, di immagini che potessero dare l’idea di unione. La creazione del video, è stata sicuramente fonte di divertimento; ma la cosa più importante è che per il raggiungimento dell’obiettivo, scelto da loro stessi, hanno dovuto essere davvero gruppo, passando attraverso a tutte quelle dimensioni che esso comporta:
discussione, armonia, litigio, collaborazione e contributi da parte di tutti, rabbia, accoglienza, condivisione……
Questo è il frutto del loro lavoro: