“…ALTRIMENTI CI ARRABBIAMO!”

 

Documentazione di un percorso laboratoriale che affronta “la rabbia” attraverso la condivisione, il confronto ed attività espressivo/manuali.
Progetto realizzato per una classe seconda (Scuola Primaria)

SCHEDA TECNICA

Il percorso intende sviluppare le seguenti competenze:

– Approfondire la conoscenza di se stessi, riflettendo in particolare sulle sensazioni che produce la rabbia

– Prendere consapevolezza del fatto che la rabbia è un’emozione legittima e non un sentimento sbagliato

– Capacità di canalizzare le reazioni negative che  la rabbia può scatenare, indirizzandole verso atteggiamenti ed attività costruttive con conseguente  contenimento di comportamenti aggressivi

– Capacità nell’autoregolarsi

– Capacità di interpretare l’emozione della rabbia attraverso la mimica facciale e il corpo

– Facilitare gli scambi comunicativi di gruppo.

 

MODALITÀ DI REALIZZAZIONE
 

1° INCONTRO : Lettura animata del libro:”Anna è furiosa” di Christine Nöstlinger (Piemme Junior) a seguire un circle time:  si affronta  la rabbia  in tutte le sue manifestazioni fisiche e verbali.
I colori della rabbia.

2°INCONTRO: Lettura animata del libro: “Piccolo DRAGO” di Philippe Goossens e Thierry Robberecht (Zoo Libri).
La rabbia distruttrice / la rabbia innocua: cosa faccio quando sono arrabbiato; costruzione di un cartellone sulle regole della rabbia.

3° INCONTRO: Lettura animata: “ Che rabbia!” di Mireille d’Allancé (Babalibri).
Seguirà “LA SCATOLA DELLA RABBIA”: costruzione di un raccoglitore simbolico dove i bambini “getteranno” disegni che rappresentano la frustrazione provata in un momento di rabbia.

 

APPUNTI DI VIAGGIO:

Premetto che questo è stato uno dei primissimi percorsi che ho fatto, pertanto essendo alle prime armi, non mi ero ancora attrezzata con registratore vocale, macchina fotografica e in generale tutto ciò che serve per catturare ogni singola preziosa virgola che i bambini dicono o fanno. Peccato!

Il percorso è nato principalmente per aiutare un alunno che soffriva di frequenti  crisi d’ ansia che spesso sfociavano in moti di rabbia…una rabbia potente, distruttrice.
Ma all’interno della classe, vi erano altri bambini che faticavano a contenersi nei momenti in cui vivevano questa emozione. Così il percorso è stato esteso a tutto il gruppo.
L’esperienza è stata proposta all’interno della palestra della scuola, in modo che gli spazi fossero ampi e si potesse usare liberamente il corpo per esprimere sensazioni, stati d’animo.
Si inizia con la lettura animata di “Anna è furiosa”, un libro che adoro per l’efficacia delle parole e delle illustrazioni

 

 La lettura ci ha consentito di visualizzare attraverso le illustrazioni e sentire attraverso le parole cosa può far fare la rabbia: “Cosa succede ad Anna quando si arrabbia? Cosa dice? Cosa fa? Quali sono i motivi per i quali si arrabbia?…”.
Dopo esserci concentrati su Anna, ho chiesto ai bambini di concentrarsi su loro stessi: “A voi è mai capitato di provare rabbia? Se qualcuno ha voglia di condividere la sua esperienza può farlo…” . Un alunno ha iniziato un pò titubante, quasi vergognandosi. E’ stato necessario rassicurare i bambini rispetto al fatto che la rabbia è un’emozione come le altre, non è sbagliata e non ci si deve sentire sbagliati o in colpa se la si prova.
Dai racconti condivisi è emerso che le cause principali scatenanti la rabbia sono i litigi con fratelli, sorelle e cugini.
Qualcuno si arrabbia con la mamma.
Un bambino ha riportato di arrabbiarsi con tutti.
Un bambino ha detto di  provare rabbia a scuola.
     
Successivamente ci siamo concentrati sulle reazioni fisiche manifestate  nei momenti in cui provavano rabbia: “Cosa succede al viso? Cosa succede al corpo? Cosa succede alla voce?
Queste alcune risposte:
– sento male alla testa
-mi gira la testa
-mi viene male alla gola perchè urlo
-stringo le mani e diventano tutte rosse
-sento le orecchie calde
-sento la tremarella alle gambe
-la schiena si irrigidisce
-il mio viso diventa serio e scuro
-sento un geiser che scoppia

A quel punto ho chiesto ai bambini di alzarsi in piedi e camminando disseminati per la palestra, ho proposto loro di mimare la rabbia concentrandosi:
1- viso : sopracciglia, occhi, bocca, denti
2- corpo: spalle, braccia, mani, schiena, pancia, gambe
3- tono della voce

In questo modo hanno preso atto che quando si prova un’emozione, tutto il corpo ne è coinvolto.

Infine ho distribuito a ciascun bambino/a la sagoma di Anna ed ho chiesto di colorarla con il colore che associavano alla rabbia

sagoma di Anna è furiosa
 Questa la classifica dei colori associati alla rabbia:
i colori associati alla rabbia

Il secondo incontro è stato aperto con la lettura animata di “Piccolo Drago”: il bambino protagonista del libro, racconta cosa sente, in cosa si trasforma e cosa fa, quando la rabbia lo assale.

 Il protagonista racconta:

“Quando sono arrabbiato divento un drago gigante che distrugge tutto sul suo cammino. La rabbia brucia dentro di me e deve uscire. Sputo la parole più terribili senza pensarci. Già, un drago non pensa….Alla fine rimango da solo, con il mio GRANDE sedere da drago, sulle rovine della mia cameretta”

Da qui abbiamo tratto lo spunto per parlare di “RABBIA DISTRUTTIVA E RABBIA COSTRUTTIVA” e si è cercato tutti insieme di trovare strategie per autocontrollarsi, per canalizzare le reazioni negative che  la rabbia può scatenare, indirizzandole verso atteggiamenti ed attività costruttive con conseguente  contenimento di comportamenti aggressivi. Dopo il confronto verbale, è stato fatto un cartellone riassuntivo di quanto emerso

cartellone rabbia distruttiva costruttiva

Il terzo ed ultimo incontro è iniziato con la lettura di “Che rabbia!”. Anche il protagonista di questa storia, Roberto, condivide la manifestazione della sua rabbia scaturita in seguito ad una serie di episodi spiacevoli. Qui la rabbia diventa un mostro rosso.

Ma le due illustrazione su cui ho voluto attirare maggiormente l’attenzione dei bambini, sono state le seguenti:

 

Nella prima Roberto riesce a domare la sua rabbia e nella seconda la ripone in una scatola.

Propongo ai bambini di creare dapprima una “SCATOLA  DELLA RABBIA”, poi di rappresentare graficamente e individualmente uno stato d’animo legato alla rabbia o un momento di rabbia vissuto; infine, in una sorta di gesto catartico, di metterlo nella scatola della rabbia, così come fa Roberto, segnale che quel momento è stato domato, risolto, metabolizzato.
Questi alcuni disegni:

 E per finire abbiamo letto e condiviso alcune regole tratte dal libro: “Ho un vulcano nella pancia. Come aiutare i bambini ad affrontare la rabbia” di Éliane Whitehouse,Warwick Pudney (Collana Ega scuola)

“La rabbia è un sentimento e i sentimenti sono spontanei.
La rabbia è positiva.
Il sopruso e la violenza, invece sono negativi.
Arrabbiarsi è naturale, però non devi:
– fare del male agli altri
– fare del male a te stesso
– rovinare le cose
PARLANE”